Sono diversi giorni che ragiono sull'argomento e osservo la questione da vari punti di vista e più ci provo e meno trovo una "soluzione". I figli crescono e per quanto ci si impegni non è possibile scegliere per loro in modo giusto. L'altro giorno c'era una polemica perché in una scuola superiore il preside "costringeva" gli alunni a comprare un libro in previsione di una conferenza con lo scrittore. Questo, tolto che il libro lo avrebbe dovuto regalare la scuola, è comunque un'indirizzare le menti dei ragazzi, così come in altre scuole faranno degli spettacoli teatrali su un bambino che vuole essere un dinosauro trans-gender. E io mi preoccupo perché mio figlio ha quasi 8 anni e anche io lo condiziono. Me lo ha perfino detto lui in una delle sue oramai tante involontarie frasi da grande. Ho avuto paura. Paura di aver fatto delle scelte sbagliate non in quanto tali ma semplicemente perché le ho fatte io per lui precludendogli una scelta. Nostro compito di genitori è dargli le linee guida perché possano piano piano scegliere da soli ma è più difficile di quanto si possa immaginare. Nel dubbio lo mando a fare catechismo pur non credendo nel sacramento. Lo porto da McDonalds (ogni 2/3 mesi) perché è difficile spiegargli perché sono contraria. Aspetto con ansia la primavera così da andare al parco e al mare visto che non frequenta una palestra perché sono contraria all'antagonismo sportivo. Ci sono scelte che faccio e di cui mi devo assumere la responsabilità. Sperando che un domani mi dica "Sono così grazie a te" e non "per colpa tua!".
《 ...I vostri figli non sono figli vostri...
sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.》
(Kahlil Gibran)
sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.》
(Kahlil Gibran)
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